Mulholland Drive

Credo che David Lynch sia uno dei pochi registi viventi, capaci di destrutturare l'onirico al cinema, i suoi film spesso e volentieri non sono lineari, a cominciare da Strade Perdute, e non sto parlando di Twin Peaks che è un discorso a parte.
Mulholland Drive è un opera complessa, però a differenza del precedente film, questa volta se riuscite a cogliere la magia di questo grande film, capirete la trama, perché?
Prima di tutto perché Mulholland Drive è un film che da mille emozioni, non sono emozioni facili, che una volta terminato il film le dimentichi, no, sono emozioni che volente o nolente ti restano dentro, e ad ogni visione di questo grandissimo film si presentano, identiche, e se siete allenati a un certo tipo di cinema, amerete il penultimo film di Lynch.
Ho rivisto questo film qualche giorno fa, e ad ogni visione lo apprezzo maggiormente.
C'è chi invece ha paura a lasciarsi andare alla visione delle opere cinematografiche di uno dei registi più innovativi che la settima arte ci ha regalato.
Poveri loro, non sanno cosa si perdono.
Per me Mulholland Drive ha rappresentato una sfida, a differenza di altre opere del regista di Missoula, si è fatto apprezzare a distanza di anni, e questo non ha compromesso l'enorme qualità di un film che è stato riconosciuto come il migliore del 21esimo secolo, ci sarà un motivo di questo sicuramente si.
Per me, che sono cresciuta a pane e David Lynch (l'ho scoperto con Twin Peaks, e non ho mai smesso di seguirlo, dato che grazie a lui sono la cinefila che conoscete), la riscoperta di questo capolavoro è stata una occasione per apprezzarlo nel modo migliore possibile, ora è uno dei miei preferiti di David.
Ho visto Mulholland Drive in lingua originale con sottotitoli in italiano, e mi sono accorta di quanto siano brave le due protagoniste, sia Laura Elena Harring, che Naomi Watts, hanno dato una interpretazione magistrale, questo ahimè col doppiaggio non si capisce alla perfezione, ma in originale anche i dialoghi cambiano.
Il bello è che la magia di Mulholland Drive, la si capisce se si drizzano bene le orecchie e soprattutto gli occhi.
Non abbiate paura a lasciarvi andare, fatevi trasportare dalle due protagoniste (il mio consiglio è lasciate stare la versione italiana e godetevelo in lingua originale coi sottotitoli) e immergetevi in questo sogno, che altro non è che una geniale metafora sul cinema, su ciò che desideriamo, sulla vita, sull'amore non corrisposto, sul dolore, sull'illusione e tanto altro ancora.
Mulholland Drive rappresenta l'anticamera del nostro inconscio, la dove sono presenti le emozioni e i nostri desideri, racchiusi in quella piccola scatola blu, che apre le porte alla realtà e al teatro club silencio, dove tutto è al tempo stesso reale e illusorio, non è bello vivere di sogni, ma senza di essi che vita sarebbe, anche se la realtà è presente dobbiamo affrontare i nostri demoni, e il cinema di Lynch è pieno di queste tematiche, a cominciare da Eraserhead.
Questo articolo riapre i battenti di ScreenCult, blog che purtroppo per mancanza di tempo ho tracurato un po', cercherò di essere presente lo prometto.


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