Arca Russa - Analisi Film.

Alla fabbrica l'ho già recensito.
Stasera come primo post del blog parlerò del capolavoro di Alexandr Sokurov Arca Russa.
Un intero piano sequenza di poco più di novanta minuti, che scivolano via tutti d'un fiato.
Nella storia del cinema sono pochi i film che praticamente parlano sullo schermo, e Arca Russa è uno di questi film.
Di Sokurov, che apprezzo molto, non ho visto solo questo film, che è l'ultimo di una serie in cui ho lanciato uno sguardo, è un intera sinfonia di immagini che cavalcano raccontandola la storia della Russia.
Un opera surreale e fantastica allo stesso tempo, ma anche nostalgica, che viaggia attraverso il tempo e lo spazio, in un quasi non luogo, dentro una sinfonia di immagini e suoni quasi in presa diretta, con la macchina a spalla, quasi come lo spettatore si immergesse nella storia, e cavalca su un mare di emozioni sempre nuovi.
Questo film è un esperienza, che va vissuta fino in fondo.
Difficile trovare le parole adatte per raccontarlo con semplicità, bisogna guardarlo perchè è un esperienza, e proprio nella sua complessità si nasconde forse il suo segreto.
Cinema vuol dire anche questo, immergersi completamente in un film che può essere paragonato a un opera onirica, e uscirne completamente stravolti, e questo film è cinema, cinema allo stato puro.
L'arte, delle immagini rappresentano in questa opera di sconcertante bellezza un concerto onirico e visionario, inquadrato nella mdp di uno dei registi russi di maggior talento contemporanei.
Che aspettate ad avvolgervi nelle immagini di questo straordinario film?
Durante la visione seppi con certezza che stavo guardando un capolavoro assoluto, forse, e dico forse - devo ancora vedere altri film di Sokurov per esserne certa - questo è il suo miglior film.
Un film che può essere paragonato alla musica, visionario, sensazionale, unico, in cui anche lo spettatore può ritenersi uno dei protagonisti, eh beh che aspettate a vederlo?
Sono sicura che ne uscirete stravolti nella sua sorprendente bellezza.
Non a caso Sokurov è stato allievo di Tarkovskij.
Anche se da sempre rifiuta l'etichetta di erede con il grande maestro del cinema russo.
Ma dentro quell'arca russa, c'è forse l'essenza di una innovazione geniale che mi ha lasciata senza parole.
Il film è un esperienza da vivere, attivamente, non passivamente.

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